Taping neuro muscolare


Massaggio delicato e ripetitivo, favorisce l’attivazione della linfa e l’eliminazione dei liquidi stagnanti.

Introduzione

Vi sarà sicuramente capitato di notare dei grandi nastri colorati, applicati su diverse parti del corpo, su sportivi durante le loro prestazioni agonistiche, ma anche su persone comuni, la vostra vicina di casa o un collega di lavoro. Ma cosa sono questi cerotti? E a cosa servono? Sarà l’ultima moda del momento in campo terapeutico?
Possono servire anche a me? A queste e altre domande cercheremo di rispondere in questo breve articolo, in modo semplice e chiaro.

Cos’è il taping neuro muscolare?

Sempre più spesso, il Taping NeuroMuscolare, questo il nome corretto della tecnica che utilizza queste fasce elastiche, viene utilizzato nella pratica riabilitativa, sia a scopo preventivo che curativo, con notevoli risultati. Il Taping NeuroMuscolare (NMT, NeuroMuscolar Taping) consiste nell’applicazione di un nastro adesivo elastico – il tape – sulla cute, con effetto terapeutico diretto locale e a distanza per via riflessa.

Storia della tecnica

 Il primo cenno della tecnica del Taping NeuroMuscolare risale a quasi cinquanta anni fa, anni in cui inizia a cambiare la concezione del bendaggio, considerato sino a quel momento come un’applicazione di bende o fasce sopra una zona traumatizzata per limitare il danno, immobilizzare un’articolazione e favorire la guarigione.
Negli anni Settanta invece, in Giappone ad opera del chiropratico Kenzo Kase, inizia a farsi spazio la nuova tecnica di taping, ossia l’applicazione di un nastro adesivo con un’elasticità pari a quella della pelle, con diversi livelli di tensione, che forniva però sempre uno stimolo compressivo e che, utilizzato prevalentemente in ambito sportivo, dava un sostegno esterno ai muscoli.
La prima volta che il Taping NeuroMuscolare apparse nelle scene fu alle olimpiadi di Seul del lontano 1988 con la nazionale giapponese di pallavolo.
Negli ultimi trenta anni varie tecniche di bendaggio anaelastico ed elastico sono state sviluppate in diverse parti del mondo, ma all’origine di queste tecniche rimane sempre la compressione delle varie parti del corpo.

 Dal 2003 David Blow, australiano e specialista in agopuntura, sviluppa il concetto di tecnica decompressiva e compressiva del Taping NeuroMuscolare, caratteristica fondamentale che lo distingue dagli altri tipi di bendaggio, con alla base un nuovo ragionamento clinico e un nuovo metodo di applicazioneDavid Blow, oggi fondatore e presidente dell’Istituto di Taping NeuroMuscolare in vari paesi del mondo, mette così questa tecnica a disposizione di medici e fisioterapisti, che possono così usufruire di uno strumento in più nel vasto panorama delle tecniche riabilitative, utile per migliorare la risposta del soggetto, riducendo il tempo della riabilitazione e migliorando la qualità di vita del soggetto in via di recupero.

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Caratteristiche: come è fatto?

Il nastro utilizzato nel Taping NeuroMuscolare ha delle caratteristiche molto particolari, grazie alle quali può svolgere le sue diverse funzioni.
Innanzitutto, il nastro è costituito da uno strato di cotone di pochi millimetri di spessore (lo stesso della pelle) con adesivo acrilico, privo di lattice,spalmato a onde.
La superficie adesiva è protetta da una pellicola removibile.
Il nastro ha una elasticità simile a quella cutanea (pari al 40%), è elastico solo nel senso della lunghezza e non in larghezza e proprio grazie a questa sua caratteristica, può essere applicato con vari gradi di tensione, in modo da
esercitare l’effetto terapeutico desiderato.
Altra caratteristica importante è la resistenza all’acqua, è ideale quindi nella gestione quotidiana e all’uso su chi pratica sport acquatici. Il nastro non contiene medicamenti e può essere di diversi colori, dal più tenue color carne, ai colori più sgargianti, al nero, senza che ci siano differenze di spessore o tensione dato dalla colorazione.
Il cerotto, grazie alla sua speciale struttura ondulata aereata, permette anche la traspirazione locale, riducendo così possibili reazioni cutanee.
I nastri possono essere applicati su tutte le parti del corpo e mantengono la loro efficacia per diversi giorni, li vedrete tagliati di varie forme, un’unica fascia larga, due fasce più piccole tenute insieme ad una estremità, o ancora una sorta di ventaglio con tante striscioline ancorate... secondo l’obiettivo che si vuole raggiungere ci sarà un taglio specifico del nastro.

Principi di funzionamento

La corretta applicazione del tape determina un effetto terapeutico,  può ridurre il dolore e facilitare il drenaggio linfatico tramite la formazione di pliche cutanee. Il nastro, la cui tensione risente dei movimenti del corpo, stimola i recettori cutanei e quelli degli strati sottostanti, inviando stimoli esterocettivi e propriocettivi a livello del sistema nervoso centrale, che determinano una risposta muscolare riflessa. Inoltre, stimolando la sensibilità esterocettiva, riduce la stasi linfatica ed ematica, migliora la microcircolazione locale e permette l’assorbimento di eventuali edemi. Infatti, sollevando la cute, dilata gli spazi interstiziali e conseguentemente migliora la circolazione e l’assorbimento dei liquidi. La superficie corporea coperta dall’applicazione del nastro forma pieghe sulla cute, che oltre ad aumentare gli spazi interstiziali, stimolano i recettori cutanei e, attraverso questi, le fasce nervose e i recettori nervosi muscolari. Le informazioni raccolte da questi ultimi vengono inviate al sistema nervoso centrale che le codifica, le modula e genera infine la risposta muscolare appropriata.

1Effetti
Abbiamo visto che il Taping NeuroMuscolare, applicato sulla cute, agisce su muscoli, articolazioni, sistema venoso e linfatico, raggiungendo i seguenti obiettivi:
  • Riduzione del dolore;
  • Normalizzare la tensione muscolare;
  • Riduzione dell’edema, miglioramento della stasi venosa e linfatica;
  • Miglioramento dell’assetto posturale;
  • Correggere l’allineamento articolare.
E conseguentemente agisce a diversi livelli:
  • Sensitivo: Controllo dello stimolo doloroso e stimolazione di recettori cutanei, muscolari e articolari.
  • Muscolare: Ripristina il normale tono muscolare, riduce la fatica muscolare o ne aumenta la contrazione, riduce l’eccessiva contrazione/distensione di un muscolo.
  • Vascolare: riduce l’infiammazione e la stasi locale, migliora la circolazione sanguigna e il drenaggio linfatico.
  • Articolare: stabilizza l’articolazione e migliora il range di movimento.
2Metodi di Applicazione
Una corretta applicazione del Taping NeuroMuscolare, essendo uno stimolo cutaneo diretto, presuppone una buona conoscenza dell’apparato cutaneo e sottocutaneo, nonché una chiara idea degli obiettivi che si vogliono realizzare con il suo posizionamento. Due sono le tecniche principali, che stimolano differentemente cute e sottocute, inducendo così risposte differenti delle strutture coinvolte.
  • Tecnica decompressiva: questa tecnica, definita eccentrica, produce uno stimolo di allungamento cutaneo e sottocutaneo, aumentando così l’elasticità della cute e ripristinando la normale estensione di tendini e muscoli.
    A livello vascolare invece, aumentando gli spazi interstiziali, migliora il flusso venoso e linfatico.
  • Tecnica compressiva: questa tecnica, definita concentrica, produce uno stimolo di accorciamento sia cutaneo che sottocutaneo e stimola così la contrazione muscolare e tendinea, mentre riduce la circolazione venosa e linfatica.
3Taping NeuroMuscolare: A Chi Serve?

La tecnica del Taping NeuroMuscolare, sebbene possa essere utilizzata da sola, è più spesso usata come supporto ad altri trattamenti, amplificandone la risposta e i benefici.
Ne possono trarre beneficio coloro che sono affetti da patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, come tendiniti, borsiti, fasciti, algie, stiramenti, contratture… ma anche pazienti nel post operatorio, dove si rende necessario aumentare il drenaggio per ridurre edemi ed ematomi e favorire la cicatrizzazione.
Il Taping NeuroMuscolare può essere utilizzato in via preventiva, per evitare aggravamenti di una patologia, soprattutto in campo sportivo dove le lesioni muscolari sono molto frequenti.
È molto utile l’applicazione in campo linfatico, il cosiddetto Linfotaping, dove il TNM associato al drenaggio linfatico manuale diventa essenziale nella cura dei linfedemi e delle aderenze cicatriziali come ad esempio nei casi di mastectomie e/o quadrantectomie.
In tutte queste situazioni, il denominatore comune è la compressione dello spazio linfatico e la limitazione della circolazione della linfa e del microcircolo. L’applicazione del tape, sollevando la cute, riduce tale compressione facilitando la circolazione linfatica ed il microcircolo sanguigno, facilitando il drenaggio degli essudati. Ciò migliora la risposta motoria, riduce il dolore e l’affaticamento muscolare.

Taping NeuroMuscolare: usi della Tecnica Decompressiva
Le indicazioni principali, da trattare in tecnica decompressiva, riguardano:

  • Patologie muscolari, tendinee, articolari;
  • Dolore muscolo-scheletrico;
  • Edemi ed ematomi nel post operatorio;
  • Aderenze cicatriziali;
  • Linfedema post mastectomia/quadrantectomia;
  • Miglioramento del ROM (Range Of Motion).

Taping NeuroMuscolare: usi della Tecnica Compressiva
Con la tecnica compressiva, invece, possiamo agire su:

  • Miglioramento prestazioni muscolari nell’atleta;
  • Stabilizzazione e sostegno dell’articolazione;
  • Prevenzione lesioni muscolari.
4Controindicazioni
Le controindicazioni del Taping NeuroMuscolare sono principalmente legate alla competenza dell’operatore ed al buonsenso, ma in caso di dubbio è sempre meglio consultare il medico. Vista la sua capacità drenante e di influenzare il circolo linfatico, sarebbe buona norma non applicarlo in pazienti con patologie tumorali, ma anche in caso di trombosi e diabete sarebbe utile essere cauti e consultare il medico. Non va applicato su ferite aperte, mentre in caso di punti di sutura ancora presenti si può circondare la ferita, migliorando la cicatrizzazione. Evitiamo anche zone irritate, con infezioni o con manifestazioni cutanee allergiche.

Riepilogando, quindi, le controindicazioni riguardano:

  • Patologie tumorali;
  • Trombosi venosa profonda;
  • Diabete;
  • Ferite aperte;
  • Cute infetta, irritata o con reazioni allergiche.

Questa tecnica viene usata:

  • trattare patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, come tendiniti, borsiti, fasciti, algie, stiramenti, contratture;
  • aumentare il drenaggio per ridurre edemi ed ematomi e favorire la cicatrizzazione nel post operatorio;
  • trattare lesioni muscolari;
  • migliorare la risposta motoria negli atleti, riducendo il dolore e l’affaticamento muscolare, incrementando le prestazioni motorie;
 

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